Questi che vediamo sono casi di fallimento biologico dovuto a sovraccarichi o carichi diretti in modo anomalo sull’impianto o fenomeni parafunzionali, le forze, verranno trasferite dall’impianto all’osso circostante il quale andrà incontro a quel fenomeno biologico come la perimplantite retrograda.
Perché si abbia la frattura della fixture, bisogna che ci sia un riassorbimento osseo perimplantare, in presenza del quale l’impianto è sottoposto a forze di flessione più alte. Se la perdita ossea si estende oltre la vite di connessione, le tensioni assiali e di piegamento vengono applicate in corrispondenza di una regione meno resistente dell’impianto per l’assenza della vite di connessione all’interno della sua area sezionale. Se poi la recessione ossea ha assunto un’architettura verticale, si può avere la concentrazione delle tensioni in corrispondenza di una spira esposta da cui inizia a propagarsi una rima di frattura.
Questi ultimi sono i tipici casi in cui ad un fallimento biologico dell’impianto (periimplantite) si associa, in un rapporto di stretta consequenzialità, anche il più catastrofico fallimento meccanico (frattura dell’impianto).


Fallimento biologico a distanza di circa 3 anni dovuto a sovraccarico

Perdita Ossea estesa oltre la vite di connessione

Concentrazione della tensione in corrispondenza delle prime spire esposte in cui comincia a propagarsi la frattura fino alla rottura completa